SANTA
CROCE - BREVE STORIA
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Già
da cardinale Pio V volle realizzare un convento domenicano a Bosco
Marengo, suo paese natale ed acquistò terreni e case nel centro storico
per la sua realizzazione.
Eletto
papa, le maggiori risorse a disposizione gli permisero la realizzazione di
un progetto di più ampie dimensioni e dispose la costruzione del convento
fuori le mura del paese tra Bosco e Frugarolo. Scelta dettata dal
proposito di creare un centro attorno al quale i due paesi si riunissero
per formare un nuovo nucleo urbano. Dopo soli quattro mesi dall’elezione
il 9 maggio 1566 ebbe inizio l’acquisizione dei terreni e subito dopo l’erezione
del convento che terminò nell’ultimo decennio del ‘500.
La
breve durata del papato di Pio V non permise al pontefice di vedere
ultimato il suo convento. Dopo la sua morte i lavori proseguirono con più
esigue risorse come risulta evidente dalla minore sontuosità di molti
locali del primo piano.
Durante
tutta l’esistenza del convento si susseguirono opere di ampliamento e
abbellimento e successivamente di adattamento alle nuove destinazioni. La
struttura presenta comunque nella maggior parte i caratteri originari.
Il
complesso conventuale contiene due chiostri, il primo in prossimità dell’ingresso,
il secondo con un bel loggiato in primo piano e al centro un tempietto e
il pozzo per la raccolta delle acque piovane.
Al
piano terreno si trovano il grande refettorio con decorazioni
seicentesche, la sala capitolare e il locale che era destinato a cucina
con ampie aperture nella volta per l’aerazione e l’illuminazione.
Al
primo piano si trova la biblioteca, simile a quella del convento di San
Marco a Firenze, a tre navate separate da file di eleganti colonne.
La
biblioteca fu dotata dal Papa di numerosi e rari volumi per lo studio dei
frati.
Sempre
al primo piano, un ampio corridoio della lunghezza di cento metri percorre
l’intera ala ovest del convento.di particolare interesse i portali, in
pietra di Visone, di accesso alla sala capitolare, alla biblioteca e di
collegamento tra lo scalone principale e il refettorio.
Il
convento era autosufficiente, all’interno delle sue mura vi erano orti
ed addirittura una peschiera alimentata dalle acque della roggia in cui i
frati allevavano i pesci. In una fornitissima spezieria i frati
producevano farmaci di ogni genere. Pio V dotò il convento di grandi
proprietà terriere (circa 1500 ettari) e di numerose rendite per il suo
sostentamento.
Vi
soggiornarono ospiti di rilievo: nel 1664 il cardinale Carlo Monelli di
origino boschesi, nunzio apostolico in Spagna; nel 1666 l’infante di
Spagna Margherita, figlia di Filippo IV, diretta in Austria per il suo
matrimonio con l’imperatore Leopoldo fece tappa nel convento con il
seguito della sua fastosa corte; il 2 maggio 1796 occupò le stanze del
convento Napoleone Buonaparte durante la prima campagna d’Italia; il
convento fu visitato dai re Sabaudi Carlo Felice nel 1824 e Carlo Alberto
col figlio Vittorio Emanuele II nel 1846.
Negli
anni tra il 1841 e il 1845 studiò nel convento di Santa Croce il padre
domenicano Jean-Baptiste Lacordaire, famoso teologo, artefice della
restaurazione dell'ordine domenicano in Francia dopo le soppressioni
successive alla Rivoluzione.
Il
convento domenicano funzionò dal 1567 al 1802 quando, caduto sotto il
dominio francese, venne soppresso e fu destinato a ricovero per i reduci
delle guerre napoleoniche. Alla caduta di napoleone seguì il ritorno dei
frati ma il convento venne nuovamente e definitivamente soppresso nel
1860, destinato per brevi periodi a deposito militare e ospedale
oftalmico.
Nel
1862 divenne riformatorio giovanile, da ultimo fino al 1989 carcere
minorile.
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Cappella
di San Tommaso
Pala
dipinta da Guglielmo Caccia detto il Moncalvo nel 1600.
Ai
lati due dei nove arazzi del tardo XVII secolo.
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Giudizio
Universale ( Giorgio Vasari )
tavola
di cm 580 x 280 datato 1568
principale
opera dell'artista aretino
fu
collocata nell'attuale posizione nel 1710
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L'Organo
Costruito
nel 1591 da Paolo Molinino da Piacenza.
Devastato
e restaurato a più riprese, sempre funzionante
conserva
l'aspetto esterno originale.
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Mausoleo
a San Pio V
Attribuito
a Giovanni Antonio Buzzi ( 1569 - 1571 )
Grandioso
monumento funerario voluto dal Papa per esservi sepolto.
Ne
faceva originariamente parte l'urna che avrebbe dovuto accogliere le
spoglie del Santo. Nel 1672 fu sostituita da un altare e collocata di
fronte ad esso.
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Particolare
di Arazzo
Lavori
monastici di ricamo a piccolo punto.
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Una
delle due Acquasantiere 1570 circa
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Chiostro
piccolo o dei morti.
Realizzato
tra il 1591 e il 1592.
Presenta
un porticato su colonne tuscaniche.
Molto
rimaneggiato nel corso dei secoli il piano superiore.
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Campanile
e cupola di Santa Croce.
La
cupola ottagonale è del 1590 mentre il campanile fu costruito in un
secondo tempo.
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Viale
dei Platani o di Santa Croce da una cartolina del 1900.
Visto
dal paese verso il convento.
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Santa
Croce ed Ognissanti oggi
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Altare
Maggiore
eretto
nel 1710 in occasione della canonizzazione di Pio V
e'
opera del genovese Gaetano Quadri
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Coro
Ligneo
realizzato
nel 1571 a doppio ordine di stalli
opera
di Angelo Marini detto il Siciliano
con
la collaborazione del fiorentino Giovanni Gargioli
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Particolare
del coro ligneo
il
rilievo centrale raffigura San Michele che abbatte il demonio.
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Cappella
del Rosario
la
tela è firmata e datata 1597 dal lombardo Grazio Cossali.
Rievoca
la vittoriosa battaglia di Lepanto e i suoi protagonisti
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Interno
della chiesa
Visto
dall'Altare maggiore
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Navata
Interna della chiesa.
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Sala
della bibblioteca.
Questo
ambiente realizzato tra il 1569 e il 1571 fra i più felicemente riusciti
dell'intero complesso conventuale richiama palesemente la michelozziana
libreria del convento di San Marco a Firenze.
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Chiostro
Grande o Chiostro della cisterna.
realizzato
tra il 1591 e il 1592. L'ampiezza della costruzione
ha permesso la
sovrapposizione dei due loggiati.
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Cisterna del Chiostro grande
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Santa
Croce da una cartolina del 1900 circa
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Viale
dei Platani o di Santa croce da una cartolina del 1900.
Visto
dal complesso conventuale verso il paese.
Si
noti la strada non ancora asfaltata e la nuova circonvallazione che non
era ancora stata realizzata.
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