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CHIESA PARROCCHIALE

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dei Santi Pietro e Pantaleone

 

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Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Pantaleone

in piazza Cardinale Boggiani da una foto degli anni cinquanta.

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Il quadro raffigura il battesimo di Cristo probabilmente del Seicento, era nella chiesa di San Giovanni Decollato dell’omonima confraternita e fu trasportato nell’attuale collocazione in seguito  alla demolizione della chiesa.

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Questo  è il fonte battesimale in cui fu battezzato Antonio Ghislieri futuro papa Pio V.  Quando la chiesa parrocchiale aveva l’ingresso verso i bastioni,  come tutti i fonti battesimali, era nella prima cappella a sinistra entrando,  a seguito della spostamento della facciata della chiesa  è venuto a trovarsi nell’attuale e insolita collocazione. La cappella in cui si trova è quella attualmente dedicata a San Giuseppe. Fino al 1784 questa cappella era quella dedicata a San Pio V 

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L’affresco riproduce una natività, è anteriore agli interventi  di spostamento della facciata.  Purtroppo il restauro recente lo ha rovinato completamente

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Il Crocifisso era posto sull’altare nella chiesa appunto del Crocefisso  posta nei prati sotto il paese. Fulvio Cervini della Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici  per il Piemonte così descrive l’opera: “Un grande e inedito crocifisso (presumibilmente d’altare)  oggi nella parrocchiale di Bosco Marengo  rispecchia ad esempio la diffusione anche verso  la pianura alessandrina di una tipologia espressionistica  e longilinea che vanta alcune decine di testimoni distribuiti dal 1400 al 1460 circa soprattutto nel basso Piemonte cuneese  e nella Riviera Ligure di Ponente (e intorno alla metà del Quattrocento  o poco più dovrà datarsi il notevole esemplare boschese),  non diversamente dal crocifisso depositato verso il 1966 in Palazzo Ghiaini ad Alessandria ma proveniente  da Lerma, e parimenti affiliato a una  ben conosciuta tipologia “ligure”. Nel secondo volume della  “Storia di Bosco” P.L. Bruzzone alle pagg. 155 e 156 dice che il crocifisso era detto “il Crocifisso del Girolo” e nei momenti di sciagura (siccità, guerre, carestie) gli abitanti ricorrevano a questo crocifisso.  I vecchi del paese,  a conferma, dicono che era portato in processione  fino in paese per le rogazioni e che godeva di grande venerazione.

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Questa è la statua di San Pio V che viene portata in processione  il giorno della sua festa.  In occasione del terzo centenario della morte di San Pio V, nel 1872, la Giunta del comune di Bosco Marengo deliberò l’acquisto della statua da portare nelle processioni in sostituzione dello stendardo che fino allora era stato usato in tale manifestazione. Alla spesa parteciparono le quattro confraternite del paese che versarono un contributo proporzionato ai loro redditi, inoltre furono delegati alcuni consiglieri alla raccolta di fondi presso la popolazione che contribuì con numerose offerte. La realizzazione della statua in legno di tiglio fu affidata allo scultore genovese Paolo Olivari. Nei primi anni del novecento, sul retro di una litografia rappresentante lo stendardo che veniva portato in processione, uno dei componenti della famiglia del generale boschese Bisio notava: “quest’effige fu ritratta da un quadro della chiesa, la stessa in  cornice era lo stendardo che si portava in processione in occasione  della festa del Santo prima che se ne facesse la statua in legno,  statua molto mal fatta e per nulla rassomigliante al Santo di cui  se ne celebra la festa ogni anno. Forse si deve attribuire alla poca spesa e alla gran fretta di prepararla per la prossima occasione  del centenario della morte del pontefice se riuscì una delusione  tanto da dubitare se fosse stata per inganno un’altra statua dello scultore. Seguì dopo pochi anni un’altro centenario della nascita del  Pontefice con molto poco entusiasmo del municipio e della chiesa, questa tornando a dedicargli uno stendardo e l’altro un’altra lapide colla giunta di un piccolo busto sulla facciata della casa comunale. Questo prova lo spirito poco conciliativo tra il Clero e la rappresentanza Municipale”.  E’ probabile quindi che in paese ci furono delle polemiche sulla qualità della statua che in effetti è poco somigliante all’iconografia tradizionale del papa, numerosi solleciti del comune allo scultore attestano la fretta per la consegna della statua che arrivò da Genova pochissimi giorni prima della festa.

BREVE STORIA ED INFORMAZIONI

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La Chiesa di San

La Chiesa di San Pietro al Bosco fu edificata nel sec. XIII su precedente Pieve che da testimonianze documentali risulterebbe esistente già nel 945. Costruita inizialmente in stile gotico ha subito nel corso di secoli molteplici interventi di restauro e di modifica che hanno interessato gran parte della struttura.

Dell’epoca medioevale rimane il campanile romanico a base quadra e le pareti laterali. Particolarmente interessante l’esterno del prospetto nord in cui sono incastonate formelle in pietra recanti bassorilievi in parte ben conservati, purtroppo leggibili a fatica a causa della posizione elevata.  Delle varie trasformazioni, sicuramente la più radicale è stata quella successiva al 1573, quando il Cardinale Bonelli, pronipote di Pio V, realizza la volontà manifestata in vita dallo zio pontefice eseguendo importanti opere di ristrutturazione e soprattutto modificando l’orientamento dell’edificio. L’abside affacciata a est sulla piazza attuale venne demolita e con la costruzione della nuova facciata si consentì l’ingresso direttamente dal borgo mentre la facciata originaria prospettava ad ovest, sui bastioni.  Sempre nel secolo XVI al nome della parrocchiale di San Pietro al Bosco venne aggiunto quello di San Pantaleone in ricordo della chiesa al di fuori della cinta muraria, anch’essa parrocchia e distrutta durante l’assedio del 1497. L’attuale facciata è riconducibile ad una ricostruzione ottocentesca su impianto del tardo ‘500 e a una ristrutturazione in stile neoromanico nei primi decenni del XX secolo.

L’interno molto luminoso e particolarmente ampio, a tre navate e undici cappelle, si presenta maestoso e solenne. I sedici grossi pilastri cruciformi delimitano le navate, coperte da volte a crociera, ai lati le cappelle laterali, collegate, su cui si impostano volte a vela.  Nella quinta cappella a destra è ancora presente il fomte battesimale della primitiva chiesa dove nel 1504 fu battezzato Antonio Ghislieri futuro papa Pio V. Sempre a destra nella seconda cappella si può ammirare la pala del 1545 " Madonna e SS Antonio e Biagio " di pittore ignoto. L’organo fu commissionato nel 1597 al piacentino Paolo Molestino, già presente a Bosco per quello realizzato nella chiesa di Santa Croce.  Nella prima cappella del lato sinistro e degno di nota l’affresco seicentesco della natività.

Nella quarta cappella si trova la tomba dell’ultimo dei tre cardinali boschesi Pio Tommaso Boggiani nato a Bosco marengo nel 1863 e morto a Roma nel 1942. L’altare di San Pio a sinistra dell’altare maggiore fu edificato nel secolo XVIII dopo la beatificazione del 1712. Tutta la popolazione boschese volle onorare il proprio santo partecipando con offerte e collaborazioni all’erezione di quest’opera ricca di marmi e preziosi reliquari. Di rilievo anche alcuni affreschi eseguiti nel secolo XIX da Francesco Mensi. Nei primi dell’ottocento la parrocchia passò, dopo, oltre mille anni di apparteneza alla diocesi di Tortona, alla diocesi di Alessandria.

Il cardinale Pio Tommaso Boggiani fu il promotore del monumento a San Pio V posto nella piazza antistante la chiesa parrocchiale, inaugurato solennemente nel 1936 dallo stesso porporato.

La parte in bronzo è stata interamente eseguita a Roma ed è la copia dell’originale in marmo scolpito da Leonardo da Sarzana nel 1596 e collocato al centro del grandioso mausoleo in onore a Pio V presente nella basilica di Santa Maria Maggiore in Roma dove riposa il corpo del Santo.

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Il quadro su tavola è posto nella cappella della confraternita di Sant’Antonio. Il quadro raffigura la Madonna col Bambino, a destra Sant’Antonio, non sono in grado di individuare l’altro Santo.

Padre Della Valle nella Storia del convento di Santa Croce dice che la tavola è stata acquistata dalla confraternita di sant’Antonio nel 1575 e lo attribuisce a Giulio Belli “pittor veneziano”, pittore del quale non sono riuscito a trovare alcuna notizia, tieni conto che Dalla Valle nella Storia del convento sbaglia moltissime attribuzioni di quadri. Si dice che in parrocchia ci fosse un documento, andato perduto, nel quale era indicato l’autore. Qualcuno dice che sia della scuola del Crivelli, effettivamente lo stile del quadro potrebbe essere riconducibile all’epoca e alla scuola di quel pittore.  

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Il quadro posto sull’altare della cappella dedicata a San Pio V rappresenta il miracolo del Crocefisso che ritrae i piedi.

La cappella è stata realizzata nel 1784 e probabilmente il quadro risale alla stessa epoca.

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La scultura rappresenta San Sebastiano, proviene dalla chiesa dell’omonima confraternita. La scultura viene esposta nel periodo della festa di san Sebastiano. A conferma del detto “San Bas-cien con ra viuleta an men” era ed è tradizione, nel giorno del Santo, porre nella sua mano un mazzolino di viole (come puoi intravedere nella foto), per rispettare la tradizione, negli anni trenta c’era chi andava in riviera ad acquistare le viole.

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Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Pantaleone

in piazza Cardinale Boggiani da una foto degli anni cinquanta.

 

 

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Bosco Marengo  2003