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PII QUINTI SODALIS

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 PRIMA DI ENTRARE IN QUESTO SITO SI CONSIGLIA DI LEGGERE QUANTO SEGUE PER CONOSCERE IL COLLEGIO GHISLIERI, 

I GHISLERIANI E I SODALES.

COLLEGIO GHISLIERI

Nato nel 1567 per volontà e munificenza di Pio V e progettato da Pellegrino Pellegrini uno dei più celebri architetti dell’epoca, il Collegio Ghislieri di Pavia origina come centro riservato a giovani di ingegno ma di non agiate condizioni economiche, primo esempio della vera democratizzazione della cultura, e come tale successivamente apertosi a tutte le classi sociali. Laicizzato verso la metà del Settecento e passato sotto la monarchia austriaca, venne trasformato per un decennio da Napoleone in scuola militare, quindi ripreso dagli austriaci e ridenominato "Imperial Regio Collegio Ghislieri di Pavia". Centro fervente del nascente spirito nazionale italiano, il Ghislieri pagò un consistente prezzo umano durante il conflitto risorgimentale. Alcuni suoi alunni furono protagonisti delle Cinque Giornate milanesi. Fra i suoi allievi più  illustri vanno ricordati Cesare Correnti, Carlo De Cristoforis e Giuseppe Zanardelli. Dopo l’unità d’Italia il Ghislieri assunse la sua veste attuale , qualificandosi come istituzione autonoma, guidata dal principio della libertà culturale, priva di vincoli ideologici, concepita per la pura perfezione della mente umana (come ancora recita uno dei suoi motti tratto dalla bolla papale). Nel 1965 è stato ampliato con la sezione femminile che prende il nome della fondatrice Sandra Bruni. Visitato da eminenti esponenti del mondo politico e istituzionale (Giuseppe Garibaldi, Francesco Giuseppe, Vittorio Emanuele II, Vittorio Emanuele III, Benito Mussolini, Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Aldo Moro, il Segretario Generale NATO Manfred Wörner, il Presidente della Repubblica Federale di Germania Richard von Weizsäcker) il Collegio ha dato i natali a personaggi di altissimo livello del mondo culturale italiano (da Carlo Goldoni in poi) e a tutt’oggi, cresce e cede al mondo il fior fiore della gioventù universitaria italiana. Gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, opera con la supervisione del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, che lo riconosce come ente di alta qualificazione culturale. Al Collegio, riservato a studenti iscritti Università di Pavia, si accede solo in base al merito personale, mediante concorso pubblico per esami. 

GHISLERIANI

 Il titolo di Ghisleriano compete in via esclusiva agli Alunni del Collegio Ghislieri. La qualità di Alunno, conseguita con l’accesso per esame e conservata attraverso il profitto nello studio, connota perpetuamente il Ghisleriano, che tale rimane anche dopo l’abbandono fisico del Collegio successivo alla laurea o al master di specializzazione. Non a caso l’associazione degli “ex” si chiama Associazione Alunni del Collegio Ghislieri senza alcun “ex”. I Ghisleriani si distinguono non fra alunni ed ex alunni, bensì fra Ghisleriani in corso e Ghisleriani non in corso. I Ghisleriani vanno estremamente fieri di tale loro attributo.  

PII QUINTI SODALES (P.Q.S.)

 La traduzione del termine latino è “Amici di Pio Quinto”. Associazione spontanea nata nel 1981 fra alcuni Ghisleriani non più in corso, di differente estrazione e formazione culturale e professionale: il loro motto è in varietate coniuncti, uniti nella differenza ossia fra loro diversi ma uniti da una specialissima devozione nei confronti del Collegio Ghislieri. L’associazione, come recita il suo statuto, si ispira alla più autentica tradizione ideale della comunità collegiale: impegno professionale, tensione morale, esercizio costante e libero di verifica delle idee. Vi si accede per cooptazione unanime degli Associati. Scopi dell’associazione sono l’accrescimento del patrimonio culturale dei membri ma, soprattutto, l’assolvimento del debito di gratitudine morale verso il Collegio Ghislieri, testimoniato dal compimento di donazioni e dal sostenimento di iniziative a favore del Collegio. Possono considerarsi i “camerieri di cappa e spada” di Pio V.

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